Introduzione : Il
Monte Catria è il rilievo, di una certa importanza, più
vicino alla mia città. Con i suoi 1701 metri di altezza è, dopo il
gruppo montuoso dei Sibillini, la montagna più alta delle Marche.
Solcata da innumerevoli strade che salgono fin sotto la cima, questa
montagna è la meta preferita dei vacanzieri domenicali.
Il massiccio del Catria è formato da due cime, il Monte Catria e il
Monte Acuto di 33 metri più basso. Il percorso ad anello che vado a
descrivere risale le due cime, con vedute aeree e panoramiche sulla
catena degli Appennini.
l'itinerario si può effettuare in qualsiasi stagione anche se
sconsiglio a chi non ha la necessaria esperienza e
attrezzatura tecnica di effettuarlo nella stagione invernale
in presenza di ghiaccio o neve, si potrebbero avere dei problemi
durante l'attraversamento di alcuni ripidi pendii.
Punti di accesso : Per
chi viene dalle Marche: da Marotta si segue la strada statale pergolese
SS424, superato l'abitato di Pergola al bivio si prende per Frontone e
si prosegue fino a Colombara, di fronte alla chiesetta di questo paese
si trova la strada che sale al Monte Catria.
Venendo dall'Umbria, si arriva all'abitato di Cagli e si prosegue per
Colombara.
Superato l'abitato di Colombara, la strada,dopo una stretta gola,
inizia a salire con ripidi tornanti fino al rifugio Valpiana a quota
989, si segue ancora per un tratto la strada che ora non è più
asfaltata, fino ad arrivare ad un evidente bivio, si prosegue a destra
e dopo poche centinaia di metri, si individua a sinistra tra gli alberi
il rifugio Capanna Mochi.
Relazione : Si
lascia l'auto nei pressi del curvone poco più avanti del rifugio
Capanna Mochi nella zona detta Bocca della Valle. Superato il recinto
in filo spinato, si risale il prato in direzione dell’evidente cresta
Sud-Ovest del M. Acuto, andando ad intercettare uno dei due sentieri
(meglio quello più alto) che si scorgono alla base della salita.
Arrivati sulla cresta, s’inizia a salire in direzione di un piccolo
gruppo di faggi isolati sulla sinistra del filo di cresta. Ora la
salita si fa ripida e si continua su tracce di sentiero e rari omini a
risalire la cresta. Il tratto più impegnativo è quello che porta
all'antecima del M. Acuto (m.1619), dove bisogna porre un po' di
attenzione per superare un tratto di facili roccette.
Arrivati all'antecima, si prosegue per cresta fino alla vetta del M.
Acuto (m.1668). Prima di arrivare in vetta, si incontrano dei piccoli
scavi dove è possibile rinvenire le ammoniti.
Arrivati in cima il percorso continua in discesa sul versante opposto
(direzione NE), sempre seguendo il filo di cresta, per scendere poi con
dei tornanti ai prati sottostanti. Arrivati alla base del M. Acuto si
segue l'ampio sentiero fino all'ampia sella dove si trova la chiesetta
di S. Pier Damiani. Oltrepassati i prati in direzione del M.
Catria, si arriva all'incrocio con la strada che sale da Chiaserna. Da
qui si possono seguire due percorsi, o si risale la strada che porta al
rifugio della Vernosa (percorso monotono ma meno ripido),
oppure si segue il tracciato che inizia nei pressi dell’edicola
dedicata alla Madonna e che taglia per i prati fino al rifugio della
Vernosa. Da qui si prosegue sul ben evidente sentiero che oltrepassate
le ultime propaggini del bosco, sale alla cima del M. Catria dove è
posta la croce.
In discesa si segue la cresta in direzione Sud-Ovest fino fino ad
incontrare una strada sterrata, nei pressi di una cava, la si segue in
discesa per una cinquantina di metri, fino ad un'ampia curva, per poi
ritornare a scendere lungo l'ampia cresta fino ad arrivare nei pressi
di un fontanile alla cui destra, (un po’ nascosto) si individua il
sentiero che scende alla strada asfaltata che sale da Chiaserna, si
segue la strada in discesa fino al tornante successivo, dove un
evidente cartello indica il sentiero che porta al rifugio Capanna dei
Porci e alla Fonte del Faggio. Oltrepassata la fonte l'itinerario
continua attraversando delle macchie di bosco sempre restando più o
meno alla stessa quota e aggirando il versante Sud del M. Acuto. Usciti
dal bosco si percorre un ultimo tratto su una pietraia ritornando a
Bocca della Valle.
Dislivello
– m. 782 Tempo salita – ore 2.30 - 3.00 Tempo discesa - ore
2.00 - 2.30 Difficoltà - E