Il Monte Murano dalla Valle del Vernino
Pre-appennino fabrianese
Introduzione
: Un vecchio adagio recita: "Il primo amore non si scorda
mai". Questo vale anche per la montagna.
L'itinerario che vado a descrivere è stato uno dei primi percorsi che
io ho fatto in montagna, ed è tra quelli che faccio più volentieri
quando ho una mattinata libera e non voglio andare lontano da casa.
Certo non si tratta di alta montagna, ma non mancano certo le
difficoltà. inoltre in questa zona ci sono una miriade di sentieri
alcuni più facili altri più difficili che possono essere combinati a
formare dei percorsi ad anello. Molti di questi tracciati sono poco
frequentati ed il bosco li sta chiudendo.
Buona parte del percorso si snoda sotto un bosco a macchia
mediterranea, lungo il sentiero è possibile trovare delle piante di
corbezzolo, questo è l'unico posto nelle Marche, oltre al Monte Conero,
dove mi è capitato di vederlo. Anche di fauna selvatica è molto ricca,
non è difatti difficile vedere lo scoiattolo, oppure
incontrare il cinghiale, specie se si cammina in silenzio e
da soli. Lungo questo percorso si incontrano sovente anche le tracce
lasciate dall'uomo come muretti a secco e case oramai ridotte a ruderi
che testimoniano un passato di fatica cercando di coltivare piccoli
campi rubati con fatica al bosco.
Punti di accesso : Dalla
superstrada della Valle Esina (SS76) si prende l'uscita di San Vettore (Grotte di Frasassi), allo stop si
seguono le indicazioni per Falcioni. Arrivati al passaggio a livello si
continua sulla vecchia strada statale fino al cancello che sbarra la
strada, dove si lascia l'auto. Un grosso cartello del Parco della Rossa
e Frasassi indica l'inizio del sentiero.
Relazione : Il percorso inizia seguendo la sterrata che si
trova poco prima del cancello che sbarra la vecchia strada
statale, (cartelli e frecce segnavia, quota 195), caratteristica di
questo tratto sono i suoi muretti a secco che trattengono il terreno
sovrastante. Si segue il tracciato con alcuni tornanti, in uno di
questi delle frecce segnavia indicano il percorso previsto per il
ritorno, a circa metà percorso si oltrepassa una sbarra e si prosegue
fino a dei nuovi segnavia, (circa 25 minuti quota 340). Si può prosegue
seguendo il tracciato indicato dai cartelli, oppure si puo continuare a
salire per un breve tratto fino ad una casupola dove è possibile
fermarsi. Continuando a fianco della casetta si percorre un tratto di
sentiero che poi si ricongiunge a quello gia segnalato in precedenza.
Il sentiero ora si inoltra attraverso il bosco diventando più stretto,
si risale con alcuni tornanti il versante sud ovest del monte murano
fino ad un evidente bivio (segnavia), (circa 30 minuti dalla casa,
quota 510). Si prende ora il percorso che sale alla grotta del Vernino
ed in circa 15 minuti si arriva alla grotta (quota 565). In questo
tratto, stretto e con alcuni tornanti, bisogna fare attenzione
specialmente in caso di terreno umido o di pioggia in quanto può essere
scivoloso. Una sosta davanti al piccolo piazzale davanti all’entrata
della grotta è d’obbligo sia per riprendere fiato sia per ammirare il
panorama. Stupendo è affacciarsi da questo balcone quando nel
fondovalle ristagnano le nebbie del mattino, si ha l’impressione di
essere su uno scoglio circondato dal mare. E’ possibile anche entrare
all’interno dell’antro della grotta ma è meglio non spingersi molto
all’interno se non si è accompagnati da esperti speleologi.
Poco prima dell’ingresso della grotta si nota un segno che indica il
sentiero 107b, si risale questo tratto che immette in un ghiaione che
si fa via via più ripido. Oltrepassati alcuni alberi si esce in una
specie di radura dove il sentiero con un tornante a destra
prosegue con un traverso (attenzione al segno un pò sbiadito
su una roccetta).E' questo il tratto più impegnativo, in cui bisogna
mettere molta attenzione, non tanto per la difficoltà del percorso, ma
per la possibilità di scivolare, essendo il tratto molto ripido. Alla
fine di questo tratto di circa 30 metri il percorso continua con una
breve ma molto ripida discesa su dei gradini di roccia.
Ora il sentiero risale un ripido ghiaione, piacevole da fare in
discesa, ma in salita è abbastanza faticoso. Oltrepassato questo tratto
il sentiero ritorna tranquillo e anche se il tracciato è molto esile ed
a tratti è stato ricoperto dalla vegetazione, rimane comunque sempre
ben visibile. Si attraversa ora tratti di bosco d’alto fusto
intervallati a tratti di cespugli, fino ad un belvedere da dove appare
finalmente la nostra meta (circa 40 minuti dalla grotta quota 700m).
Si continua ora in piano attraversando un bel bosco di faggi, in questo
tratto fare attenzione ai segni sugli alberi.
Dopo circa 25 minuti (m720) si esce sul prato situato sotto la cima del
Monte Murano. Anche se un pò ripido conviene risalire il prato e
raggiungere il crinale soprastante dove si trova una stradina che con
un dislivello di 140m ed in circa 20 minuti porta in cima al Monte
Murano m865 ore 2,35 dalla partenza.
Ripresa la via del ritorno si segue la stradina prima fatta fino
all’evidente ripetitore, (circa 25 minuti dalla cima quota 820). Qui
inizia una strada asfaltata che si segue per circa 15 minuti, fino al
primo tornante che si incontra, dove inizia la sterrata che
scende (segnavie Gola della Rossa m 770). Facendo lo slalom tra pozze
di acqua e tratti di fango, si arriva al bivio che indica il percorso
per la grotta del Vernino (segnavie circa 30 minuti dal bivio quota
650). Si segue questo nuovo tracciato prima fra cespugli di ginestre
poi entrando in un bosco dove si incontra un nuovo bivio (circa 10
minuti quota 640 segnavia) si prosegue a destra per il Rifugio della
Forestale che si raggiunge in circa 10 minuti (quota 560). La discesa
continua con numerosi tornanti e dopo circa 15 minuti si incontra un
sentiero (quota 450). Qui non sono stati posti dei cartelli segnavia ma
un semplice bollino su un albero, si prosegue seguendo il tracciato di
destra. Il sentiero attraversa il bosco sempre alla stessa quota finché
questo non inizia a diradarsi, qui inizia un lungo muretto a secco
oramai in gran parte crollato, al termine di questo si trovano dei
ruderi di alcune abitazioni chiamate Case di Col Saluccio (circa 30
minuti dal bivio quota 310). Qui il percorso fa una curva a gomito e
riprende a scendere dentro al bosco, si oltrepassa un’altra abitazione
in rovina e si continua fino ad un fosso che si supera sbucando dopo
poche centinaia di metri sulla strada sterrata fatta all’andata (circa
15 minuti quota 225) che si percorre in discesa fino all’auto.
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