- HomePage - - Relazioni - - Prepariamo un'escursione - - Fotografie - - Link -  
- Torna all'indice -

Una montagna tra cielo e mare

Monte Conero

Introduzione : Il promontorio del Conero è da secoli un punto di riferimento per chi naviga nelle acque del mare Adriatico.
Questa montagna con le pareti a picco sul mare degrada dolcemente nell’entroterra marchigiano, la sua sagoma vista da sud ricorda molto la sagoma di una balena pronta a prendere il mare.
Gran parte del territorio del Monte Conero è ricoperta da bosco a macchia mediterranea e vi si possono trovare piante che è difficile incontrare in altre parti del territorio marchigiano, uno per tutti il corbezzolo.
A chi piace fare attività in montagna, il territorio offre una miriade di percorsi che vanno dall’arrampicata all’escursionismo, dall’equitazione ed ai percorsi in mountain bike. Alcuni di questi percorsi, purtroppo, sono stati inclusi nella zona dichiarata riserva integrale pertanto non sono percorribili.
Questo è un percorso ad anello con la partenza e l’arrivo in due luoghi differenti, pertanto sarebbe opportuno disporre di un’auto da lasciare alla fine del percorso. Per chi avesse a disposizione una sola macchina ho previsto una variante di percorso che inizia vicino alla Fonte d’Olio, ma un po’ più complicata da individuare. Rimando la descrizione di questo percorso in fondo a questa pagina.
L'itinerario offre una vasta panoramica del territorio che va dai campi coltivati alla base della montagna ai boschi ed alle stupende viste panoramiche della parte alta della montagna.

Punti di accesso : Dall'autostrada A14 si esce al casello di Ancona Sud e si prende la strada per Sirolo. Poco prima di entrare in paese si prende la Strada Provinciale del Conero (indicazioni stradali), un chilometro più avanti si trova Fonte d'Olio e un po' più avanti il paese di Massignano.

Relazione : Si lascia l'auto nello spiazzo della ex cava di Massignano m231 (ora museo geologico), posta a poche centinaia di metri dall’inizio dell’omonimo paese e si prende la stradina a fianco della fontanella (sentiero n°6) costeggiando dei campi coltivati fino a delle case ristrutturate, da qui la vegetazione diventa spontanea, si continua a seguire la stradina fino a Casale Libenzi m335. Il sentiero ora continua a sinistra della villa passando vicino a dei ripetitori i cui frastuono si ode da lontano, si prosegue inoltrandosi nel bosco in leggera salita. Ad un primo bivio si continua sul sentiero principale, ed arrivati ad un secondo bivio m410 un segnavia indica la deviazione per le Grotte Romane, queste si trovano a poca distanza e meritano una visita.
Tornati sul sentiero principale in breve si arriva ai Piani di Raggetti. Da questo prato, se la giornata è limpida, si gode di un magnifico panorama che va dalla costa di Sirolo fino a tutto l'entroterra marchigiano, con all’orizzonte le principali cime marchigiane ed abruzzesi. Arrivati alla parte alta dei Piani di Ragetti m460 (ruderi Casa Cipriani) si possono andare a vedere le incisioni rupestri che si trovano poco oltre la Casa del Polacco (segnavia sentiero n°1b).
Tornati a Casa Cipriani si prende il largo sentiero a destra che si inoltra nel bosco in direzione del Pian Grande. Ad un bivio si continua a destra (segnavia sentiero n°1) uscendo in uno spiazzo dove si incrociano altri sentieri m421. Affacciandosi al balcone naturale che da sulla costa si ha una bellissima panoramica della sottostante Portonovo. Da qui si prosegue in direzione dell'ex convento dei Camaldolesi (segnavia sentiero n°1a) costeggiando per il primo tratto la staccionata posta a protezione sull’orlo del dirupo, ad un primo bivio si continua a sinistra sul sentiero che sale per uscire in uno spiazzo dove il sentiero torna a pianeggiare. Andando a sinistra si arriva dopo poche decine di metri al belvedere nord dove si ha una stupenda vista della costa del Conero in direzione di Ancona. Tornati sul nostro sentiero, dopo aver fatto un’ampia curva intorno alla cima del monte si arriva alla strada asfaltata di collegamento alla caserma. Si prosegue diritti in leggera discesa passando sotto la caserma e in circa quindici minuti si arriva al parcheggio dell’ex Convento dei Camaldolesi m476. Fatta una visita al sagrato del complesso (se aperta merita una visita la chiesetta in stile romanico), si prende il sentiero che costeggia il perimetro del convento, lato a mare, inoltrandosi nel bosco. Il percorso ora diventa più impervio e in qualche tratto anche un po’ scivoloso. In breve si arriva al belvedere sud, che da sulla costa sul versante di Sirolo dove si trovano le Due Sorelle ed il Passo del Lupo. Continuando la discesa ad un bivio, si può andare a visitare la grotta del Mortarolo (circa dieci minuti dal sentiero principale,segnavia sentiero n°1c).
Il percorso termina immettendosi in una strada sterrata di collegamento ad una villa che continua fino ad un bivio.
Il percorso continua a destra arrivando ad un incrocio, si prosegue seguendo la sterrata in leggera salita che si ha di fronte e si raggiunge la strada asfaltata che sale al Monte Conero nei pressi di Casa Barbadoro. In quest’ultimo tratto,lungo il percorso, si incontrano ogni tanto dei ristoranti, meglio non lasciarsi trasportare dagli odori. Si percorre in discesa un tratto di circa duecento metri della strada asfaltata e quando questa fa una curva a sinistra (ristorante) si nota verso valle uno spiazzo usato per parcheggiare, sul fondo di questo, chiuso da una sbarra, continua un sentiero che scende verso il fosso sottostante, ad un bivio (segnavia sentiero n°1) si lascia quest’ultimo e si prosegue seguendo il fondo del fosso per arrivare al gruppo di case chiamato Fonte d’Olio dove termina il nostro percorso.

Variante: Disponendo di una sola auto per tornare alla cava di Massignano si deve ripercorrere la strada provinciale, dove il traffico è alquanto veloce e pieno di curve, pertanto io consiglio una variante.
Si lascia la macchina a Fonte d’Olio, e si prosegue a piedi per un breve tratto sulla strada provinciale, dopo aver superato la prima curva a sinistra e la seconda curva a destra (gruppo di case) si arriva in vista di un distributore, cinquanta metri prima di questo, e dalla parte opposta della strada, si nota un capannino della fermata dell’autobus e subito dopo questo una stradina lastricata in cemento. La si segue fino all’entrata della villa che si vede in fondo a questa . Arrivati vicino all’entrata si nota una stradina che passa fra la recinzioni di questa villa e la villa sottostante. Alla fine del recinto si prosegue a sinistra in leggera salita, oltrepassata una casa abbandonata la stradina si assottiglia fino a diventare un sentiero, si prosegue fino ad incontrare una nuova recinzione che si supera tenendosi alla sua sinistra per sbucare dopo poco su una stradina asfaltata che termina al cancello d'ingresso dell'abitazione. Alla curva prima del cancello si vede un tracciato che continua diritto, lo si segue sbucando in una nuova sterrata che si segue in salita fino ad uscire sul pianoro dove si trova Casa Libenzi.

 

 

Dislivello – m. 290 --- Tempo di percorrenza - ore 4:00 - 4:30 ---  Difficoltà - E