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Un'escursione nel regno della Sibilla

Monti Sibillini

Introduzione : In tanti anni di attività escursionistica, non ero mai salito al Monte Sibilla passando per la cresta di Nord-Est, e sono rimasto molto sorpreso dalla bellezza del panorama. Già alla partenza dal Rifugio Sibilla si ha la sensazione di volare sopra l'abitato di Montemonaco, che si trova ai piedi della montagna. Ma il momento più bello è quando si arriva sul filo di cresta, quando ci si affaccia sulla valle dell'Infernaccio e l'unico contatto che si ha con la terra è l'esile cresta che sale alla Sibilla. Arrivati in vetta il panorama si apre per 360° e si possono ammirare tutte, o quasi, le vette più importanti dei Sibillini.

Punti di accesso : Dall'autostrada A14 si esce al casello di Pedaso e si prende la strada provinciale per Comunanza. Arrivato al paese si continua per Montemonaco, quindi si prosegue per Isola San Biagio. Lungo la strada, prima di arrivare a quest'ultimo paese, un evidente cartello indica la strada che sale al Rifugio Sibilla.

Relazione : Lasciata l'auto nello spiazzo appena sotto il Rifugio Sibilla (m. 1546), si risale il prato dietro allo stesso arrivando in breve alla strada soprastante. ( In alternativa si può seguire la strada, che è chiusa al traffico, allungando di poco il percorso). Si risale ancora un pò seguendo la strada, fino al tornante, dove inizia il sentiero che risale le pendici del monte ed in circa un'ora si arriva alla cresta, poco lontani dal Monte Zampa (m. 1791).
Ora si segue la Panoramica cresta in direzione Sud-Ovest, verso l'ormai ben visibile Monte Sibilla con la sua inconfondibile corona, che la si raggiunge in circa 1,30 ore.
Il superamento della corona è la parte più impegnativa del percorso. Si deve risalire un salto roccioso di circa 5 metri che presenta difficoltà di secondo grado. Oltrepassato questo punto il percorso ritorna a farsi tranquillo fino alla vetta (m. 2173).
Poco prima di arrivare in cima, sulla sinistra, si nota una depressione nel terreno, sono questi i resti del famoso antro della Grotta delle Fate, descritto nel 1410 da Andrea da Barberino, nel romanzo " Guerrin Meschino ".
Il percorso di ritorno, prosegue lungo l'affilata cresta (fare attenzione durante la discesa) in direzione Ovest, fino alla sella (m. 2129), dove si incontra la parte terminale della strada che sale dal rifugio e che bisogna seguire per il rientro. Per accorciare il percorso è possibile tagliare alcuni tornanti, scendendo per ghiaioni alla strada sottostante.
Una sosta al Rifugio Sibilla è quasi d'obbligo, sia per approfittare della squisita ospitalità del gestore, sia per godersi con tranquillità il panorama intorno.
 

Dislivello – m. 627 --- Tempo di percorrenza - ore 4:30 - 5:00 ---  Difficoltà - EE