La cartina rappresenta il
territorio con una immagine bidimensionale mentre questo al contrario è
tridimensionale. La configurazione di un territorio (montagne, vallate,
ecc.) viene rappresentata in una cartina attraverso le curve di livello
o isoipse.
Le curve di livello sono delle linee chiuse, tanto più tortuose quanto
più il terreno è irregolare ed uniscono tutti i punti di livello di
uguale quota. La distanza fra una linea di dislivello e l’altra ci
permette di determinare la pendenza del terreno, difatti più le righe
sono vicine tanto più il percorso sarà ripido, mentre al contrario più
queste sono distanti più il sentiero sarà piano, fino ad arrivare alla
pianura dove le isoipse sono assenti.
Quando il terreno è molto ripido (pareti rocciose) le isoipse sono
talmente vicine da non essere più distinguibili, pertanto si ricorre ad
un tratteggio che imita la parete rocciosa.
Per chi si muove in montagna il saper interpretare correttamente le
curve di livello è molto importante. Queste linee ci permettono di
capire quale pendenza avrà il terreno, se risaliamo una valle o se il
sentiero passa in cresta, oppure se il percorso è troppo ripido per
essere affrontato.
Quando consultiamo una cartina la prima cosa da fare è determinare la
distanza di quota fra una isoipsa e l’altra consultando la legenda
della stesa, questo per poter determinare il dislivello del percorso.
(Di solito nelle cartine 1/25000 la distanza fra una riga e l’altra è
di 25 metri mentre nelle cartine in scala 1/50000 questa distanza è di
100 metri).
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Rappresentazione
di una montagna attraverso le curve di dislivello.

Paragone tra il
territorio e la sua rappresentazione grafica

L'andamento del
terreno mostrato dalle linee di dislivello
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